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Gattinara Nervi Conterno Vigna Molsino

145,00 

Produttore: Nervi Conterno
Prodotto in: Italia
Contenuto: 0,75l

3 disponibili

COD: 151 Categorie: , ,

Descrizione

Un raffinato cru di Gattinara prodotto con uve Nebbiolo coltivate nell’omonimo vigneto Vigna Molsino posto a circa 400 m slm, nella proprietà della storica cantina Nervi ai piedi del Monte Rosa fondata nel 1906 e acquisita nel 2018 da Roberto Conterno, patron della blasonatissima Giacomo Conterno a Monforte d’Alba. Eleganza, corpo e grande personalità caratterizzano questo Gattinara.

 Il Vigna Molsino, Cru tra i 350 e i 420 metri s.l.m. è tra le ‘tappe’ obbligate per una degustazione di Gattinara: forte, vigoroso ed austero, si fa sintesi di classe ed eleganza, mostrando tutte le caratteristiche aristocratiche che la denominazione esige. Affinamento di circa 48 mesi in botti di rovere, 6 mesi in cemento e altri 6 in bottiglia, Vigna Molsino è un assaggio del quale, difficilmente, vi scorderete.

Rosso rubino intenso, con vivide sfumature granato, svela un profilo aromatico di erbe officinali e spezie, rosa rossa ed erbe aromatiche, il tutto condito da ribes, cardamomo e profondi cenni balsamici. Assaggio dotato di grande sapidità, è teso e caldo lungo il palato, con tannini diffusi ma non aggressivi anzi, dalla fattura di grande qualità. Un assaggio che pesa nel volume e che si conferma grandissimo anche nella lunga persistenza.

Perfetto con la cacciagione, è un vino che sposa molto bene il cinghiale, il cervo e la lepre, in tutte le salse.

Vitigni

100% Nebbiolo

Storia Produttore

Fondata nel lontano 1906 da Luigi Nervi, la Cantina Nervi è la più antica nell’area dell’attuale Gattinara Docg. Con 27 ettari a Nebbiolo, tra cui i famosi vigneti Molsino, Valferana e Garavoglie, fu acquisita nel 2011 da una società con a capo Erling Astrup (imprenditore del settore bancario formatosi alla Bocconi di Milano) che comprendeva le famiglie Wicklund e Skjelbred. Nell’aprile 2018, l’ingresso della vitivinicola Giacomo Conterno e l’inizio di una nuova avventura sui mercati internazionali, a testimonianza del fatto che tutta l’area dell’Alto Piemonte, che nel 2017 ha prododotto quasi 2 milioni di bottiglie (+20% sul 2016), sta ritrovando gradualmente se stessa, sta vivendo un momento particolarmente positivo, sta attirando investitori e sta incontrando il favore dei consumatori più maturi, interessati ai vini piemontesi che provengono dal Nebbiolo ma che non necessariamente rispondono ai nomi di Barolo e Barbaresco.