Descrizione
Un amaro storico della Valle d’Aosta.
L’Amaro Gran Riserva “Ebo Lebo” è stato premiato come Miglior Amaro Italiano e Miglior Amaro al mondo al prestigioso concorso World Liqueur Award 2020 di Londra.
con un solo sorso di Amaro Gran Riserva Ebo Lebo si possono assaporare le fragranze delle erbe di montagna e la sapienza degli uomini che da centinaia di anni le raccolgono e le lavorano. Muove da questa tradizione la distilleria Ottoz, eccellente portavoce degli antichi usi delle popolazioni della Valle d’Aosta.
Un successo a cui contribuiscono le innovazioni tecnologiche introdotte dalla Distilleria St.Roch che acquisì l’azienda nel 2005. Così, all’eccellenza del marchio Ottoz si aggiunsero la maestria e l’esperienza della più antica distilleria della Valle d’Aosta. Grazie al controllo dell’alambicco e di ogni fase dell’imbottigliamento, si ottiene un amaro raffinato, fragrante e pieno dalle ottime proprietà digestive. Un lavoro che ha l’unico fine di preservare i sapori e i profumi dei prati e dei monti valdostani.
Si devono allo zafferano i riflessi dorati che rivestono di luce il colore ambrato dell’Ebo Lebo. Versato in un calice “a tulipano”, inebria il naso con i suoi aromi erbacei, attraversati da accattivanti e fini note agrumate. Al palato, il suo retrogusto amaro trova l’armonia dei sentori balsamici e la piacevolezza delle spezie. Assaporato liscio, accompagna con eleganza il fine pasto, magari insieme a un goloso cubetto di cioccolata fondente.
Vincitore anche del “Concours Mondial de Bruxelles”. Un amaro davvero unico e da provare.
Ingredienti
Acqua, alcool, zucchero, aromi naturali, infuso di génépy e zafferano.
Storia Produttore
La storia dei famosi liquori Saint Roch della Valle d’Aosta si intreccia con quella della famiglia Levi. Alla fine dell’800 Guglielmo e Angelo Levi, discendenti di una stirpe di famosi grapat di Campodolcino, fondavano ad Aosta la distilleria omonima, la più antica della Valle.
Ma chi erano i grapat? Questi umili ma sapienti artigiani erano specialisti della distillazione che, in inverno, scendevano dai monti per scegliere le migliori vinacce. Il loro lavoro era complesso e laborioso: bisognava andare di villaggio in villaggio a selezionare con cura i vigneti, vedere la terra e l’esposizione, controllare i vitigni, testare il colore, il profumo, la qualità dell’uva. Solo un’uva eccellente dava origine a vinacce pregiate e, quindi, a preziose grappe dall’aroma intenso e deciso. Stabilitosi ad Aosta, Guglielmo produsse una grappa unica: la grappa Sant’Orso, come il santo più celebre della regione, ma anche come il nome del borgo antico, nel centro di Aosta, dove sorgeva la sua distilleria.
Passano gli anni e, nel 1968, Natalina Levi, l’ultima figlia di Guglielmo, fonda insieme al marito le Distillerie Saint-Roch. L’azienda, oramai ingrandita, si sposta a Quart, alle porte di Aosta: le mura medievali dell’antica distilleria lasciano il posto a modernità e tecnologia, da cui continuano a nascere i sapori tipici dei liquori valdostani e il nuovo idromele Pic du Vol.
Una storia lunga decenni, centinaia di prodotti per ogni gusto, con un unico ma importante “fil rouge”: tradizione e qualità.